AUGURI

Cari colleghi,

quando vi ho scritto un anno fa per il tradizionale messaggio di Auguri, ancora fresco di nomina come direttore dell’IGM, avevo tante idee, tanti progetti che avrei voluto realizzare. Ma la natura è beffarda e non immaginavo certamente che di lì a poche settimane un microscopico granello di lipidi, proteine e RNA sarebbe entrato a far parte della storia dell’umanità in maniera così dirompente e tragica.

La pandemia da SARS-CoV-2 è (mi piacerebbe poter dire è stata, ma purtroppo è ancora prematuro) un evento epocale sotto molti aspetti. Non è la prima pandemia che la società si trova ad affrontare, e neppure la più severa in termini di gravità. Ma sicuramente è la prima di cui siamo così profondamente consapevoli, anche in virtù della enorme, a volte asfissiante e spesso confusa, copertura mediatica. Questa consapevolezza ha certamente contribuito ad aumentare la nostra capacità di proteggerci ma, al tempo stesso, ha reso ancora più acuto il senso di impotenza di fronte a forze che non riusciamo a controllare, ma possiamo solo combattere. E le armi ce le fornisce la scienza. Forse mai come oggi è emersa l’importanza della ricerca scientifica, come strumento fondamentale non solo per fare progredire le conoscenze, ma anche per garantire il benessere della società. Benessere che passa anche attraverso la capacità di affrontare e sconfiggere un nuovo virus. Ed è qui che entriamo in gioco noi ricercatori.

L’anno che sta per finire è stato complicato, non solo per il lavoro. Molti sono stati toccati personalmente o negli affetti da questo virus. Tutti abbiamo vissuto la pressione emotiva e psicologica di questa situazione.

Ma è con orgoglio che posso dire, in questo bilancio di fine anno, che nonostante tutto l’Istituto ha sempre continuato a svolgere la sua missione di avanzamento delle conoscenze, di produzione di scienza e cultura. Malgrado le chiusure, la rarefazione del personale, le difficoltà di approvvigionamento, le complicazioni gestionali, il lavoro di ricerca è proseguito e i risultati sono ancora una volta stati eccellenti. Nel 2020 i ricercatori dell’Istituto hanno prodotto 73 pubblicazioni su riviste dotate di impact factor, con un IF medio di 5,68. Un dato perfettamente in linea con quello degli anni scorsi e che ancora una volta testimonia l’eccellenza del vostro lavoro, ma che nel particolare contesto di quest’anno rappresenta un risultato eccezionale.

Niente sarebbe stato possibile senza la dedizione e il grande senso di responsabilità di tutti voi: ricercatori e tecnologi, tecnici e amministrativi, dottorandi e borsisti, assegnisti e studenti.

L’Istituto ha dovuto affrontare pesanti spese extra legate all’emergenza, dall’acquisizione dei presidi di protezione (le prime migliaia di mascherine, i disinfettanti, etc), fino alla intensificazione del contratto di pulizia, che hanno pesato interamente sul bilancio interno.

Fortunatamente, grazie all’eccellenza de vostro lavoro, i rinnovi dei grant esistenti e l’arrivo di nuovi grant hanno ridato ossigeno al bilancio dell’Istituto, che può guardare al 2021 con maggiore serenità.

Inoltre, abbiamo visto l’ingresso di due nuovi ricercatori: Paolo Colombi e Francesca Scolari, che vincitori dei concorsi CNR hanno scelto l’IGM come sede di lavoro, una decisione che ci lusinga e che ulteriormente testimonia l’attrattività del nostro Istituto. Vivissime congratulazioni poi al collega Francesco Ferrari che si è classificato primo nel concorso da Dirigente di Ricerca appena concluso.

Grazie anche ai colleghi che si sono resi disponibili per riattivare i cicli di seminari interni e la nuova iniziativa dei seminari congiunti IGM-IFOM. Questi momenti di confronto sono fondamentali per stimolare nuove idee e nuove collaborazioni.

Ma quest’anno ha visto anche alcune iniziative inedite. Le criticità derivate dalle proposte del regolamento di contabilità (RACF) e dai disavanzi di bilancio, che mettevano a rischio la tenuta finanziaria degli Istituti, hanno visto una reazione corale di tutta la rete: forse per la prima volta tutti gli 88 direttori di Istituto si sono trovati attorno ad un tavolo (virtuale) per discutere di strategie comuni e in questo hanno avuto l’aiuto fondamentale dei Consigli di Istituto che hanno fatto da punto di raccordo con tutto il personale. E qui voglio ringraziare i membri del nostro Consiglio di Istituto per la loro costante presenza e il loro supporto a queste iniziative, oltre che per l’aiuto fondamentale che mi hanno dato nella gestione di questo periodo difficile.

Persistono problemi strutturali, a cui faremo fronte fin dove possiamo con le nostre risorse, nell’attesa di ricevere i soldi promessi dall’amministrazione centrale.

E’ difficile fare programmi precisi, quando non sappiamo come evolverà la situazione epidemiologica. Ma sulla scorta dell’esperienza di quest’anno, so che l’IGM sarà sempre operativo, pur in un quadro di massima sicurezza. Continueranno le iniziative di aggregazione e confronto: seminari interni, seminari congiunti e c’è in progetto anche un retreat congiunto IGM-IFOM, appena la situazione lo consentirà. Prioritario per me sarà l’impegno di costruire sempre più una rete di relazione con gli altri Istituti del CNR e con altre istituzioni scientifiche, con un occhio attento allo Human Technopole.

Soprattutto, so che potrò sempre contare sulla vostra collaborazione e sul vostro impegno.

Auguro a tutti un Buon Natale un Felice Anno Nuovo che veda la fine di questa pandemia.