Testing di nuovi anticorpi umani (anti-CD99) in modelli di Leucemia Linfoblastica Acuta T (LAL-T).

 

La leucemia linfoblastica acuta a cellule T (LAL-T) è una neoplasia maligna del sistema emopoietico e rappresenta circa il 15% e il 25% dei casi di leucemia linfoblastica acuta nei bambini e negli adulti rispettivamente. Una cospicua parte di pazienti affetti da LAL-T non è in grado di rispondere ai protocolli chemioterapici oggi utilizzati. Circa il 25% dei bambini e il 50% degli adulti, infatti, non risponde alla terapia, ricadendo.

Negli ultimi anni sono state sviluppate nuove strategie terapeutiche per le leucemie linfoblastiche acute.

L’utilizzo di anticorpi ingegnerizzati o delle CAR-T cells (chimeric antigen receptor T) rappresenta una valida opzione terapeutica nel trattamento di queste patologie, in special modo per i casi che ricadono dopo chemioterapia convenzionale. Tuttavia, per i pazienti affetti da LAL-T, l’utilizzo della chemioterapia standard ed il trapianto di midollo osseo rimangono ancora le uniche opzioni possibili.

L’utilizzo di anticorpi può rappresentare una valida strategia terapeutica, in quanto permette un approccio sulla base dei marcatori di superficie espressi dalle cellule tumorali.

Il CD99 è un recettore transmembrana espresso ad alti livelli nelle cellule di LAL-T e sta emergendo come nuovo possibile bersaglio terapeutico.

 

Figura 1: (a) Espressione genica del CD99 all’interno di categorie 18  dello studio MILE (http://servers.binf.ku.dk/bloodspot); (b) espressione genica del gene CD99 in cellule di LAL-T e del midollo osseo (Haferlach, Kohlmann et al. 2010).

 

In questo progetto vengono studiati i processi epigenetici alla base della progressione MDS/AML, focalizzando l’attenzione sulle signatures di microRNA e identificando  possibili interazioni fra fosfoinositidi e microRNA.

COLLABORAZIONI

Università di Bologna

Università di Modena e Reggio Emilia

Policlinico Sant’Orsola, dipartimento di Medicina Sperimentale

Università di Oxford