External Seminars@IGM-Jeremy Borniger

Wednesday, March 6th, 2024, at 3 pm (CET),

Dr. Jeremy C. Borniger

Assistant Professor at Cold spring Harbour Laboratory (US)

will be presenting a seminar titled:“Neuronal circuit basis for glucocorticoid circadian rhythm disruption in breast cancer”To join the seminar, please use the following Teams link:https://teams.microsoft.com/l/meetup-join/19%3ameeting_MDQxNWQyZjUtNzNkNS00NGJlLThlMTMtYzVjMWJjNTVmN2Q5%40thread.v2/0?context=%7b%22Tid%22%3a%2234c64e9f-d27f-4edd-a1f0-1397f0c84f94%22%2c%22Oid%22%3a%221503aa2f-fb68-4453-8463-7eedfff33201%22%7d

Nuovo ruolo della lamina A/C nella risposta allo stress meccanico

Una ricerca condotta presso i laboratori dell’IGM sezione di Bologna, ha identificato una nuova funzione della lamina A/C, una proteina presente nella lamina nucleare, le cui mutazioni a livello genico danno origine un gruppo eterogeneo di patologie che prendono in nome di laminopatie.

La lamina A/C ha diverse funzioni all’interno della cellula tra cui anche quella di partecipare alla meccanotrasduzione del segnale che dalla superficie cellulare arriva al nucleo e viceversa. La meccanotrasduzione del segnale consiste nella capacità delle cellule di rispondere ad uno stimolo meccanico attivando segnali intracellulari, risposte metaboliche e regolando la loro morfologia e architettura. Questo processo è di fondamentale importanza nelle cellule muscolari, in grado di rispondere allo stress meccanico attraverso una riorganizzazione delle strutture citoscheletriche e il riposizionamento dei nuclei. Tra i principali attori della meccanotrasduzione del segnale nelle cellule muscolari, oltre alla lamina A/C, vi è un gruppo di proteine che si localizza a livello dell’involucro nucleare e che prende il nome di complesso LINC (Linker of Nucleoskeleton and Cytoskeleton). I principali costituenti del complesso LINC sono rappresentati da emerina, dalle nesprine e dalle proteine SUN, che trasferiscono l’informazione meccanica sia verso la porzione citoplasmatica, interagendo con proteine del citoscheletro quali desmina, tubulina e actina; sia verso la porzione nucleare, la maggior parte di queste proteine è infatti in grado di interagire con la lamina A/C, che agisce da meccanosensore trasferendo le informazioni esterne alla cromatina. Di notevole interesse è il fatto che mutazioni a carico dei geni che codificano per le proteine del complesso LINC e per la lamina A/C, sono responsabili di un fenotipo patologico comune, una distrofia muscolare che prende il nome di distrofia muscolare di Emery-Dreifuss, caratterizzata da debolezza e atrofia muscolare, da contratture articolari precoci e da cardiomiopatia.

Durante questo studio è stato scoperto che, nelle cellule muscolari sottoposte a stimolazione meccanica mediante un bioreattore, la lamina A/C è coinvolta nella riorganizzazione delle proteine citoscheletriche a livello della superficie nucleare. Abbiamo infatti osservato, che nelle cellule muscolari umane sia desmina che plectina sono in grado di legare la lamina A/C in seguito a stress meccanico e tramite essa sono reclutate a livello della superficie nucleare, in un evento probabilmente mediato anche dalle proteine del complesso LINC. E’ dimostrato inoltre, che questo tipo di risposta allo stress meccanico è alterata nei mioblasti con mutazioni sul gene che codifica per la lamina A/C, nei quali abbiamo osservato anche difetti nel riposizionamento del nucleo in seguito a stress.

I risultati ottenuti in questo lavoro sono rilevanti al fine di comprendere i meccanismi molecolari che determinano l’insorgenza dei difetti muscolo scheletrici che caratterizzano la distrofia di Emery-Dreifuss.

Questa ricerca è stata realizzata grazie al contributo dell’associazione italiana distrofia muscolare di Emery-Dreifuss (AIDMED) e dell’associazione italiana Alessandra Proietti, che ringraziamo per il loro supporto. Questi studi sono stati inoltre finanziati del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) progetto ECOSISTER , dal CNR progetto Nutr-Age e dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) progetto TREAT-LMNA.

 

Desmin and Plectin Recruitment to the Nucleus and Nuclei Orientation Are Lost in Emery-Dreifuss Muscular Dystrophy Myoblasts Subjected to Mechanical Stimulation.

Cenni V, Evangelisti C, Santi S, Sabatelli P, Neri S, Cavallo M, Lattanzi G, Mattioli E. Cells. 2024 Jan 16;13(2):162. doi: 10.3390/cells13020162. PMID: 38247853

Bando a cascata PNRR

Bando COC-1-2023 CNR

BANDO PUBBLICO PER LA SELEZIONE DI PROPOSTE PROGETTUALI, FINALIZZATE ALLA CONCESSIONE DI FINANZIAMENTI PER ATTIVITA’ COERENTI CON LA TEMATICA “TECNOLOGIE DI CHIMICA MEDICINALE PER LO SVILUPPO DI ANTIVIRALI INNOVATIVI” A VALERE SULLE RISORSE DEL PIANO NAZIONALE RIPRESA E RESILIENZA (PNRR) MISSIONE 4, “ISTRUZIONE E RICERCA” – COMPONENTE 2, “DALLA RICERCA ALL’IMPRESA” – LINEA DI INVESTIMENTO 1.3, FINANZIATO DALL’UNIONE EUROPEA – NEXTGENERATIONEU” PROGETTO INF-ACT [P00000007], CUP [B53C20040570005] 

Bando COC-1-2023 CNR

Allegati bando COC-1-2023 CNR

Provvedimento_Graduatoria

 

 

 

IGM former student seminar – Daisy Sproviero

Martedì 27 FEBBRAIO 2024

Aula “A.Falaschi” IGM LLCS di Pavia

ore 14:30

 

Daisy Sproviero

Guest Researcher in Genome Instability and Metabolism Reprogramming Lab at IFOM

 

Parkinson’s disease patients display a DNA damage signature in bloodthat is predictive of disease progression

 

 

IGM former student seminar – Martina Ugge’

Mercoledì 21 FEBBRAIO 2024

Aula “A.Falaschi” IGM LLCS di Pavia

ore 14:30

 

Martina Uggè

IRCSS Ospedale San Raffaele Scientific Institute

 

The promyelocytic leukemia protein fuels immune escape in triple negative breast cancer

 

 

Sara Tavella CNR DBS Prize

L’Istituto di Genetica Molecolare Luigi Luca Cavalli-Sforza è lieta di annunciare che la dott.ssa Sara Tavella ha vinto il Bando di concorso DSB 2023 per l’assegnazione di un premio inerente rilevanti risultati scientifici conseguiti nell’ambito della propria ricerca. Il premio è stato assegnato per le ricerche della dott.ssa Tavella nel progetto  intitolato: “Molecular, cellular, immunological and epidemiological aspects of the SARS-CoV2 infection”.

 

Genome Integrity Webinar series

A virtual forum organized by GiiN
Winter Spring 2024 – Seminars Calendar:
From 5 to 6PM Rome, ZOOM link: https://uniroma1.zoom.us/j/95149984403

Calendar 2024

For more information contact or visit:
Twitter: GenomeIINetwork
GenomeIntegrityItaly@gmail.com
https://genomeintegrityita.wixsite.com/giin

BANDO A CASCATA SPOKE N 6 “RNA Drug Development”

 

BANDO PUBBLICO PER LA SELEZIONE DI PROPOSTE PROGETTUALI DA FINANZIARE NELL’AMBITO DELLE ATTIVITA’ DI RICERCA DELLO SPOKE N 6 “RNA Drug Development”, DI CUI AL PROGRAMMA DI RICERCA DEL CENTRO NAZIONALE SVILUPPO DI TERAPIA GENICA E FARMACI CON TECNOLOGIA A RNA “NATIONAL CENTER FOR GENE THERAPY AND DRUGS BASED ON RNA TECHNOLOGY (CN RNA & GENE THERAPY)”, A VALERE SULLE RISORSE DEL PIANO NAZIONALE RIPRESA E RESILIENZA (PNRR), MISSIONE 4 “ISTRUZIONE E RICERCA”, COMPONENTE 2 “DALLA RICERCA ALL’IMPRESA”, LINEA DI INVESTIMENTO 1.4 “POTENZIAMENTO STRUTTURE DI RICERCA E CREAZIONE DI CAMPIONI NAZIONALI DI R&S SU ALCUNE KEY ENABLING TECHNOLOGIES” FINANZIATO DALL’UNIONE EUROPEA – NEXTGENERATIONEU PROGETTO CN00000041 CUP B83C22002860006

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Allegati

 

 

I telomeri come bersaglio di una potenziale terapia innovativa per il 10-15 % di tumori intrattabili

Individuata nei laboratori di IFOM una possibile soluzione terapeutica per trattare i tumori ALT, in cui rientrano ad esempio il glioblastoma e l’osteosarcoma e contro cui chemioterapia e radioterapia risultano poco efficaci. Si tratta di una terapia a base di Oligonucletidi Antisenso che agisce sugli RNA che promuovono la longevità delle cellule cancerose di questa tipologia di tumori. Lo studio, recentemente pubblicato su Nature Communications, è stato sostenuto da Fondazione AIRC.

Uno studio condotto presso l’IFOM di Milano ha identificato un nuovo approccio terapeutico per il trattamento dei tumori ALT, acronimo che sta per Allungamento Alternativo dei telomeri, dall’inglese Alternative Lengthening of Telomeres. Questi tumori, seppur poco noti al di fuori della comunità scientifica, rappresentano circa il 10-15% di tutti i tumori e la quasi totalità di alcuni tumori del sistema nervoso centrale, come il glioblastoma, e dei tessuti ossei, come l’osteosarcoma.

“I tumori ALT rappresentano una sfida notevole nell’ambito dell’oncologia – illustra Fabrizio d’Adda di Fagagna, a capo del laboratorio Risposta al danno al DNA e senescenza cellulare all’IFOM di Milano e Dirigente del CNR – poiché al momento non esiste una terapia specifica e risolutiva per i pazienti che ne sono affetti e, inoltre, le terapie convenzionali come la chemioterapia e la radioterapia sembrano essere particolarmente inefficaci, indicando l’urgenza di trovare nuovi approcci con potenziale terapeutico per il loro trattamento. Si tratta di una porzione significativa di pazienti oncologici, uno sforzo della comunità scientifica in questa direzione è pertanto dovuto”.

“Nel nostro laboratorio abbiamo quindi avvertito l’esigenza – prosegue d’Adda di Fagagna – di identificare un nuovo approccio per il trattamento dei tumori ALT e siamo grati ad AIRC per aver creduto nella nostra intuizione finanziando questo studio i cui risultati sono stati appena pubblicati su Nature Communications e che indicano una prospettiva concreta a potenziale beneficio dei pazienti”.

Da cosa sono caratterizzati i tumori ALT? “Ciò che distingue questi tumori – prosegue d’Adda di Fagagna – è un meccanismo di sopravvivenza della cellula tumorale che si basa su una peculiare strategia di mantenimento dei telomeri, ovvero le protezioni dei cromosomi che hanno un ruolo cruciale sulla longevità delle cellule, incluse quelle tumorali.”

Il laboratorio di Fabrizio d’Adda di Fagagna si occupa da 20 anni del ruolo dei telomeri nel mantenere la capacità proliferativa delle cellule. La loro funzione è ormai nota per essere trasversale nel mantenimento della salute dell’essere umano: un’alterata funzione dei telomeri è connessa ai processi di invecchiamento, così come alla predisposizione a nascere con patologie genetiche o all’aumentata probabilità di sviluppare un tumore. “I telomeri stessi – precisa il ricercatore – sono soggetti ad usura e a danneggiamenti e in tempi recenti (https://www.nature.com/articles/ncomms13980) abbiamo scoperto una famiglia di RNA telomerici mai caratterizzati prima, che si è rivelato cruciale nell’attivare il processo di allarme nella cellula e promuovere la sua riparazione. Ed è proprio su questo RNA che ora stiamo facendo leva per sviluppare strategie terapeutiche innovative per i tumori ALT”. Le cellule cancerogene di questa neoplasia sono infatti caratterizzate da telomeri costantemente danneggiati, e lo studio pubblicato su Nature Communications ha fatto emergere che proprio questo RNA risulta essenziale per la loro riparazione e, di conseguenza, la loro proliferazione incontrollata e sopravvivenza. “Tale evidenza – sottolinea d’Adda di Fagagna – ci ha permesso di identificare questi RNA telomerici come un nuovo bersaglio molecolare che può essere selettivamente preso di mira con degli approcci innovativi per indurre la morte selettiva delle cellule tumorali ALT”

La soluzione terapeutica su cui si sono concentrati i ricercatori di IFOM arriva da una tecnologia innovativa che si sta affermando con successo su vari fronti di ricerca avanzata e clinici: gli oligonucleotidi antisenso, detti anche ASO. Si tratta di una nuova classe di farmaci, consistenti in brevi sequenze sintetiche , simili al DNA, disegnate e sintetizzate per legare in modo complementare un bersaglio specifico, costituito da un RNA

patologico, e bloccarlo. “Abbiamo pertanto disegnato – spiega d’Adda di Fagagna – un ASO altamente selettivo e complementare all’RNA che promuove la longevità delle cellule tumorali ALT e, con grande nostra soddisfazione, abbiamo osservato in vitro che le cellule ALT provenienti da tumori del cervello e delle ossa e trattate con gli ASO sono andate incontro a morte cellulare, mentre l’impatto sulle cellule sane è risultato assolutamente trascurabile.” Questi risultati sono stati ottenuti anche grazie al contributo dell’unità di terapie sperimentali dell’IFOM condotta da Ciro Mercurio. “Il nostro prossimo impegno – conclude il ricercatore – sarà di avvicinare sempre di più questo approccio terapeutico all’uso clinico, anche verificando il potenziale di sinergia con altre molecole che ne aumentino ulteriormente l’efficacia.”

Questa ricerca, condotta dai ricercatori Ilaria Rosso e Corey Jones-Weinert, con il coordinamento di Fabrizio d’Adda di Fagagna e la supervisione sperimentale di Francesca Rossiello, non sarebbe stata possibile senza il contributo di un grant dell’associazione italiana per la ricerca sul cancro (AIRC) (Investigator Grant), e di un European Research Council (ERC) Advanced Grant (“TeloRNAging”).

 

 

BANDI DI CONCORSO DSB CNR 2023

Sono stati pubblicati i bandi di Concorso DSB 2023 per l’assegnazione di due premi inerenti rilevanti risultati scientifici conseguiti.

Maggiori informazioni sono disponibili sul sito del DSB CNR ai seguenti link:

https://dsb.cnr.it/News/NewsDetails?IDnotizia=1683

https://dsb.cnr.it/News/NewsDetails?IDnotizia=1684